Matera è chiamata da tutti la città della pietra, dato che il suo centro storico è ricavato dallo scavo di rocce. Come è noto, la città è stata abitata sin dagli albori della civiltà e a supporto di questa tesi sono stati ritrovati reperti risalenti al Paleolitico.
Quello che caratterizza le case del centro storico di Matera che, lo ricordiamo, sono abitate da millenni, è il loro estendersi in profondità.
Si tratta, infatti, di case scavate nel calcare che sono state abitate dall’età del bronzo sino alla fine degli anni ’50.
Guardando questi agglomerati abitativi, oggi si parla di Sassi, ma probabilmente nessuno sa che quelle che prima venivano semplicemente chiamate grotte hanno cominciato a chiamarsi così solo nel 1204, anno al quale risale il primo documento che parla, per l’appunto, del rione pietroso definendolo sasso.
I Sassi di Matera sono un bene prezioso, al punto tale da essere dichiatati patrimonio mondiale dell’Unesco oltre che, come è facile immaginare, patrimonio culturale italiano.
Si dividono in Sasso Barisano e Sasso Caveoso: le due formazioni sorgono una sulla parte nord ovest che sovrasta il burrone sul quale Matera è costruita e l’altro sulla parte meridionale.
Una bella definizione dei Sassi ci viene regalata da Pietro Laureano che, nella sua opera Giardini di Pietra, li descrive come “Grotte naturali, architetture ipogee, cisterne, enormi recinti trincerati, masserie, chiese e palazzi, si succedono e coesistono, scavati e costruiti nel tufo delle gravine”
La casa grotta, quindi, è la tipica abitazione dei materani e alcune di esse sono state ristrutturate e sono diventate finanche delle strutture ricettive di lusso o, comunque, delle abitazioni di un certo livello. Oggi più che mai si pensa a una riqualificazione del quartiere pietroso, perché si è capito che si tratta di un bene da tutelare a ogni costo.
In quelle grotte, del resto, c’è la storia della città: la vera Matera è quella dei Sassi e le sue radici e la sua storia sono ben radicate.
Quelle case sono il simbolo del passato e per secoli sono state una vera e propria vergogna, segno del degrado urbano e dell’impossibilità di reagire all’impoverimento del territorio.
Oggi, invece, quelle stesse case grotta sono il simbolo del futuro e del riscatto, dato che Matera si è risollevata a tal punto da diventare un bene dell’umanità.
Alcune di queste case grotta, però, sono rimaste come erano un tempo e, in quanto tali, sono diventate meta di non poche visite da parte di coloro che sono interessati a capire quella che era la vita nei Sassi.
Stiamo parlando, ad esempio, della Casa Grotta di Vico Solitario, che è ancora arredata come un tempo e che, quindi, fa capire proprio come si svolgeva la vita di chi l’abitava. Si tratta, dunque, di un vero e proprio museo che gode del patrocinio del Comune di Matera e che è aperto e visitabile tutto l’anno. In questa grotta ci si cala proprio in quella che era la Matera antica, quella che è stata fino agli anni ’50 quando, con estremo dolore, quelle case vennero fatte abbandonare con la forza, per mettere a punto un progetto di riqualificazione del tessuto urbano. Una delle peculiarità di questa grotta è che è gestita dal Gruppo Teatro Matera che mette in scena delle rappresentazioni teatrali che rendono il tutto ancora più realistico.
Un’altra casa grotta visitabile è quella del Casalnuovo. Anche quest’ultima è stata lasciata intatta ed è composta da quattro ambienti che si estendono su tre piani, sempre scavati nella roccia, come d’uso in quel periodo.
Anche qui si possono richiedere delle visite guidate in tutte le lingue, in modo da comprendere a pieno quello che si va a vedere Accanto alla casa grotta in questione, sorge anche un laboratorio di ceramica che è un’altra delle attività predominanti della Matera di un tempo.
Visitando, quindi, le grotte di Matera ci si cala in un tempo remoto e solo così si può capire quello che vivevano i materani.
Probabilmente, alla mente contemporanea risulta difficile immaginare di vivere in quelle che potrebbero sembrare delle condizioni precarie, ma diverse vicissitudini costrinsero i materani a sopportare quello stato di estrema povertà.
Oggi che tutto sembra un lontano ricordo, è comunque interessante vedere e scoprire quello che fu, per capire meglio sia l’evolversi storico che quello della società. Quei Sassi sono, ormai, un monumento della città e richiamano migliaia di turisti ogni anno, che si muovono da ogni parte del Paese, e non solo, per scoprire la bellezza di questo centro storico.
Ma non si deve dimenticare che sono il simbolo di un passato che non va dimenticato, perché ha segnato la città e i suoi abitanti.
I Sassi di Matera, lo ricordiamo, sono anche stati set di film, come la Passione di Cristo, di Mel Gibson, girata proprio in quelle case grotta di cui stiamo parlando in questo momento.